martedì 22 novembre 2016

Oggi Modotti può ancora piacere?
Tina Modotti

Penso che oggi la figura di Tina Modotti possa ancora affascinare molto e anzi, più ancora che in passato data l'attenzione odierna alle figure femminili e la riscoperta di donne coraggiose del passato come modello positivo per una nuova affermazione della donna nella società odierna. L'iconografia a lei relativa poi porta con sé il fascino della fotografia del primo Novecento e tutta la sensualità di questa donna, unita all'interesse sociale che già dimostrava in quel tempo.
Inoltre, con il sopraggiungere di un 2017 tutto dedicato alle lotte e alle rivoluzioni comuniste, la Modotti rivoluzionaria farà parlare di sé.

Modotti può aver subito violenze nella sua vita o in occasione della morte?
Sicuramente. La morte fu spontanea, morì d'infarto dentro un taxi. Ma le ingiuste accuse nei suoi confronti da parte del governo messicano di aver organizzato l'assassinio del presidente Ortiz Rubio, l'arresto brutale, la reclusione e infine l'espulsione dal Messico verso l'Europa con tutte le diffamazioni sui media, provarono profondamente Tina che arrivò a scrivere all'amato Edward Weston "sono arrivata al punto da accettare filosoficamente tutto quello che mi capita e a credere, come diceva Nitche, che - ciò che non uccide, fortifica -". Subì molte ingiustizie e violenze a causa del suo credo comunista e della sua dedizione alle cause sociali in favore dei più deboli. Il suo ultimo grande amore venne assassinato accanto a lei all'uscita da un cinema e fu per lei un grande dolore. Essendo donna poi, fu facile capro espiatorio e vittima di diffamazioni, tant'è che alla sua morte Pablo Neruda scrisse una struggente poesia in omaggio a Tina proprio per mettere a tacere le maldicenze che stavano nascendo per comodo del governo messicano del tempo.

Il film nel quale Modotti ha recitato, com’è? Era una brava attrice?
Lei prese parte a tre film muti del tempo ad Hollywood, ma solo The Tiger's Coat è giunto intatto fino a noi. Non ebbe un largo successo a quel tempo, ma oggi, e ancor più in questa settimana che segue l'elezione di Donald Trump negli Stati Uniti, la storia che viene narrata è di straordinario interesse e attualità. Narra della discriminazione razziale subita da una donna messicana da parte della borghesia americana, di una donna molto ammirata per intelligenza e bellezza, e ripudiata appena si viene a sapere che è di origine messicana. La vicenda ha un lieto fine ma attraversa tutti gli aspetti controversi dell'accettazione dello straniero che ci toccano così da vicino anche ai giorni nostri.
A livello di immagini, il film ha un rilievo stilistico notevole. Moltissime sono le immagini, di Tina soprattutto, tratte da questo film che restituisce ambientazioni, costumi, e abitudini tipiche degli anni Venti negli Stati Uniti. Tina ha qui un fascino esotico per la Hollywood del tempo con i suoi tratti e colori mediterranei e una grande intensità espressiva. Inoltre sa ballare in modo notevole per un'attrice.
Tina Modotti in The Tiger's Coat

Donna inquieta, ma attivista, che insegnamenti possiamo trarre dalla vita di Modotti?

Donna inquieta sì, non per capriccio, ma per la ricerca di sensi più profondi nella sua arte e nella sua vita. Alla fine però la vita ha il sopravvento sull'arte. Occorre agire, aiutare chi ha bisogno di sostegno per combattere una rivoluzione, per cercare di cambiare la società, non si può più impiegare il tempo nella ricerca artistica che in lei non sta al passo con i cambiamenti della vita. Credo che possa colpire per il coraggio delle scelte. Se ci insegna qualcosa oggi è sicuramente la buona disposizione verso le fasce più povere nelle quali Tina riconosce valori molto alti, come la forza delle donne nella società messicana e il loro spirito di sacrificio unito alla fierezza. E poi il coraggio di cambiare luogo, di lasciare la famiglia e la terra natale per perseguire i propri sogni e i propri valori artistici, culturali, politici e sociali.

Come si possono definire le sue foto?
Le sue foto sono indubbiamente "vere", senza filtri, intense, piene di sensualità e poesia quelle della prima produzione, coraggiose e significative le nature morte con i simboli della rivoluzione dei campesinos e magnificamente attente agli strati più poveri e sofferenti della popolazione dove però i soggetti lasciano trasparire una dignità monumentale, quelle dell'ultimo periodo in cui si distanzia definitivamente dalle correnti più estetizzanti americane o europee, abbandonando del tutto la via intrapresa dal suo maestro Edward Weston.

Che simbolo rappresenta?
Ai miei occhi Tina Modotti è il simbolo della femminilità e della bellezza che non vanno disgiunte da coraggio e intelligenza. E' il simbolo della donna che vive libera e con gli stessi diritti del maschio. Che lotta per una società migliore e nello stesso tempo ama profondamente più uomini nella vita che sono compagni di interessi e ideali e con i quali vive profonde trasformazioni e crescite.

Cosa sono i pregi della Modotti?
I suoi pregi sono il grande spirito di adattamento, l'onestà intellettuale, il coraggio delle scelte, l'amore per la bellezza prima, e per la verità poi, la dignità e la passione.

Quali i difetti?
I suoi difetti? Non saprei. Dalle sue lettere e dalle sue biografie non me ne sono arrivati. A volte si scusa con l'amato Weston per essere stata "cattiva", ma credo cercasse da lui più attenzione verso la propria interiorità e partecipazione verso le cause importanti, mentre lui era combattuto tra l'amore per lei e quello per i figli. Del tutto lecito per una donna che ama. Non lo definirei un difetto.


Abbiamo scelto di conciliare teatro, cinema e musica per restituire un po' delle atmosfere di quel tempo così vivo, per accarezzare poeticamente una figura straordinaria sulla quale si può forse in questo modo suscitare l'interesse di coloro che vorranno saperne di più e per omaggiare un'icona del '900 molto più amata in America o all'estero che nel suo paese natale nel quale è ancora troppo poco conosciuta.

lunedì 21 novembre 2016

The Tiger's Coat

Sabato 26 novembre 2016
ore 18:30
Presso UniCredit Pavilion

The Tiger's Coat

Il manto della tigre

Spettacolo di musica, teatro e cinema
sulla figura di Tina Modotti
donna straordinaria del secolo XX


regia e testi Carmen Pellegrinelli 
con SimonaZanini 

musiche originali a commento del film 
Eloisa Manera, Massimiliano Milesi e Alberto Zanini

Lo spettacolo inserisce in una cornice teatrale la storia di Tina narrata da lei stessa. Nella storia si inserisce il suo più noto film girato nella Hollywood degli anni Venti, The Tiger's Coat, film muto che narra una storia di discriminazione razziale nei confronti di una donna messicana. Il film è commentato dal vivo da due musicisti jazz sulla scena, che hanno composto ad hoc una colonna sonora di grande effetto, che rende l'opera risalente al secolo scorso di grande attualità e valore espressivo.

All'interno del WeWorld Film Festival 2016