TRAVIATA CABARET

Forse non tutti conoscono il nome di Marie Duplessis, eppure tutti conoscono la sua storia. Come? Attraverso quanto ne ha narrato in un romanzo Alexandre Dumas figlio, attraverso quanto ne ha narrato in musica nientemeno che Giuseppe Verdi. Se a questo punto citiamo il nome di Margherita Gautier o quello di Violetta Valery ecco che ci tornano alla mente La signora delle camelie di Dumas (alla base di un celebre film con Greta Garbo) e La traviata di Verdi.

Dunque Marie, Margherita e Violetta sono la stessa persona. Anzi, la prima delle tre, una ricercata cortigiana di Parigi, è realmente esistita, è stata realmente amata da Dumas e riposa nel cimitero di Montmartre.  Giorgio Appolonia, autore della pièce, coniuga le tre storie presentando la figura della celebre mantenuta parigina con tratti di delicatezza e humor.

Il percorso si snoda attraverso la narrazione di Dumas (Giorgio Appolonia) e la vivida presenza della Signora delle Camelie che, essendo stata pensata per un’artista a 360° quale Simona Zanini, si esprime ora con la recitazione, ora con il canto, ora con la danza. Accompagnata dalla chitarra di Alberto Zanini, la colonna sonora include qualche eco dell’opera verdiana, un florilegio di canzoni francesi di sapore vintage e qualche brano d’oggi, scritto dallo stesso Zanini.

Qualche lacrima sfugge al ricordo dell’infelice destino della Signora delle Camelie, ma la pièce è pervasa da colore, brio e bollicine di champagne.
Giorgio Apollonia

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